DISPLASIA DELL'ANCA NELL'ADULTO

Che cos'è?

La displasia dell’anca è una patologia congenita caratterizzata da una alterazione del normale sviluppo dell’articolazione coxo-femorale che, se non individuata e trattata adeguatamente in età neonatale, può portare alla comparsa precoce di patologie degenerative articolari in età adulta.

Come si manifesta

Si può manifestare con dolore, instabilità articolare o quadri di lussazione cronica.

I primi sintomi possono comparire anche intorno ai 30 anni di età.

Può comportare inoltre alterazioni posturali compensatorie che possono, a loro volta, determinare altre patologie tra cui: iperlordosi della colonna vertebrale e ginocchio valgo.

E’ la principale causa di comparsa di coxartrosi in età giovanile e spesso si manifesta con la perdita della rotazione esterna e con l’accorciamento dell’arto inferiore oltre che con i sintomi tipici della coxartrosi.

Come si effettua la diagnosi

Dopo una adeguata valutazione clinica è di fondamentale importanza una valutazione radiologica.

Segni tipici di un quadro di displasia d’anca possono essere:

Valgismo del collo femorale
Antiversione del collo femorale
Ridotta profondità della cavità cotiloidea
Retroversione del cotile
Sfuggenza del tetto cotiloideo

Trattamento

La terapia varia in base al grado di malattia.

Per curare gli esiti della displasia d’anca dell’adulto esistono sostanzialmente due tipologie di interventi:

Chirurgia conservativa (non protesica): si applica nei pazienti che non presentano un danno cartilagineo (in fase iniziale di patologia) e consiste nell’esecuzione di uno o più tagli ossei (“osteotomie”) a livello del femore e/o del bacino in modo da correggere la deformità articolare e ripristinare una biomeccanica più fisiologica.

Chirurgia protesica: più di frequente la cartilagine articolare risulta compromessa e pertanto diventa necessario ricorrere ad un intervento chirurgico di sostituzione articolare.

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